from snow and ice
Come è noto, il viaggio vale più della meta e così il paesaggio è spesso più interessante visto dal percorso di avvicinamento. Raramente ho fatto buone foto dalla vetta. L'emblema di questa situazione è Il Monte Bianco. Un meraviglioso scoglio che si erge imponente, ma il gigante guarda dall'alto il suo corteo di ambasciatori con sufficienza: da lassù tutto è lontano, piccolo, ridimensionato.
Quando invece sei sulle creste, nelle valli, sui pendii, quando stai raggiungendo la vetta, quando ce l'hai di fronte, nella sua maestosità, allora ti accorgi di essere in un gigantesco teatro e ti fermi. Hai poco tempo per catturare l'istante, un istante fatto di luci e ombre che per un momento ci sono e un attimo dopo non ci sono più.
E' necessario riconoscere e organizzare in una frazione di secondo forme e geometrie, elaborare mentalmente i piani prospettici, cogliere la possibilità della perdita delle dimensioni, che porta all'astratto, o inserire un riferimento che doni le dimensioni al paesaggio senza prenderne possesso. “Fotografare è mettere sulla stessa linea di mira la testa, l'occhio e il cuore” (Henri Cartier-Bresson).
Testimoniare la magica geografia dei ghiacciai. Un ambiente in crisi, sempre più aggredito dall'aumento della temperatura e dalla scarsità di precipitazioni. Un mondo che rimane affascinante e terribile, adrenalinico e mistico, fiabesco e repulsivo. Il bianco e nero, forma e trama, luce e ombra, aiuta a cogliere lo spirito delle rocce, delle nevi e dei ghiacciai. Il bianco e nero in questo gioco trascende il tempo, suggerisce, lavorando per sottrazione non insiste e non spiega. Lascia a colui che guarda lo spazio per le sue personali emozioni.
Monte Bianco
Monte Rosa
Gran Paradiso
Adamello - Ghiacciaio dei Forni